Terrazze
Nel XIX secolo la divulgazione del procedimento fotografico, ritenuto più autentico, sostituì la pittura nella rappresentazione del reale e si moltiplicarono le catalogazioni di luoghi e persone. Il senso estetico dell’uomo, nel corso degli anni, ha fatto sì che, alla catalogazione dei luoghi, seguisse anche una selezione. La necessità di poter disporre di superfici dove poter contemplare il paesaggio ed appagare lo sguardo, ha fatto sì che potessero nascere “teatri naturali” dedicati alla visione. I “viewpoints” come li chiamano negli Stati Uniti.
Costruire una forma di demarcazione tra il palco (spettacolo) e la platea (spettatore) è stato il passo successivo. Una terrazza, un parapetto, una barriera protettiva hanno sancito il confine fisico tra spettacolo e spettatore.
Il progetto Terrazze nasce dall’idea di rivelare non tanto la visione, ma i luoghi demandati ad essa. La visione diventa elemento accessorio, e l’impianto di scena si trasforma nel soggetto principale della fotografia. Il luogo attraverso il quale compiere l’esperienza percettiva, diventa il fine della fotografia, l’attore principale. E’ l’esperienza dell’involucro che brilla sul contenuto, del museo che scavalca le opere che contiene, del mezzo che supera il fine.